Posizionarsi su Google: 10 miti SEO da cancellare

Aggiornato recentemente a Aprile 3rd, 2023 alle 07:27 pm

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Posizionarsi su Google: 10 miti SEO da cancellare

Posizionarsi su Google è un passaggio fondamentale in qualsiasi processo di ottimizzazione SEO. È importante comprendere i miti che esistono sul posizionamento di Google e come evitarli. In questo articolo discuteremo 10 miti comuni sul posizionamento su Google e su come cancellarli dalla tua strategia SEO. Spiegheremo come utilizzare gli strumenti e le tecniche più recenti disponibili, come la ricerca di parole chiave, la creazione di link, l’ottimizzazione dei contenuti e altro ancora, per posizionarsi efficacemente su Google. Con il giusto approccio e la comprensione di questi miti, puoi facilmente migliorare la visibilità del tuo sito web nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP).

Posizionarsi su Google: 10 miti SEO da eliminare subito non vuoi perdere altri soldi

La SEO negli anni ha vissuto notevoli mutamenti, dall’evoluzione degli algoritmi di Google fino al miglioramento dell’esperienza utente. Questo può essere riassunto nella creazione di contenuti di qualità e di valore per intercettare lettori oppure potenziali clienti. Se sei interessato ad aumentare la visibilità del tuo sito ti consiglio di leggere la mia guida fattori di posizionamento Google.

Tutte le aziende che hanno come scopo di posizionarsi su Google per aumentare la loro visibilità online. Per raggiungere questo scopo devono necessariamente sviluppare dei contenuti che abbracciano un determinato campo semantico. Quindi non più contenuti generalisti ma contenuti che si rivolgono ad una determinata cerchia di utenti. Ed inoltre, devono abbandonare, quell’idea malsana di vedere ínserire keyword all’interno di un contenuto alla rinfusa.

Oltre a peggiorare la lettura, molte keyword sono mal viste dal motore di ricerca. Come se fossero una sorta di spam che non offrono niente all’utente che fruisce del contenuto. Come evitare di fare errori ?

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Posizionarsi su Google più velocemente

Ho identificato 10 categorie da evitare per ottenere risultati in una campagna SEO che permettono di posizionarsi su Google ancora più velocemente e in modo naturale. Di solito, sono errori che vengono fatti da chi si approccia per la prima volta al posizionamento Google. Ma a volte sono errori che si commettono senza neanche saperlo. Non perdiamo più tempo e scopriamo gli errori che il posizionarsi su Google del nostro sito web.

Il posizionamento su Google è una parte importante dell’ottimizzazione SEO. Può aiutarti a ottenere più traffico organico e visibilità per il tuo sito web. Tuttavia, ci sono molti miti e idee sbagliate sulla SEO che possono essere fuorvianti e impedirti di raggiungere il successo in questo settore. In questo articolo discuteremo 10 miti SEO comuni che dovrebbero essere cancellati per garantire un posizionamento di successo su Google. Tratteremo argomenti come keyword stuffing, link building, lunghezza del contenuto, velocità della pagina, meta tag e altro ancora. Comprendendo questi miti e come possono influenzare i tuoi sforzi SEO, sarai in grado di posizionarti su Google in modo più efficace.

1) La keyword density garantisce il posizionamento su Google

Aumentare il numero delle parole chiave non ha nessuna influenza sull’incremento della visibilità e sul posizionarsi su Google e altri motori.. Veniva usata molto tempo fa. Erano inserite tante keyword per aumentare la visibilità del contenuto ; questa tecnica si chiama keyword stuffing. Evita questa tecnica, anche se molti ancora la usano se non vuoi diminuire la possibilità di posizionarsi su Google del tuo sito web e dei contenuti collegati. Le keyword devono essere inserite nella maniera più naturale possibile.

Questo è un concetto degli anni 60 ed è stato provato che non funziona. Chi ancora la usa o la propone non ha la minima idea di come funzioni Google e altri Search Engine. Il motore di ricerca ha la funzione di dare all’utente, che ha fatto una richiesta (query) e di presentarli il maggior numero di risultati pertinenti e rilevanti la sua richiesta.

Naturalmente, la qualità del contenuto attraverso quella tecnica obsoleta non era delle migliori. E non ci si preoccupava minimamente dell’esperienza utente. Mentre oggi l’esperienza utente è uno dei fattori di ranking per ottenere la visibilità e posizionarsi su Google

Naturalmente, la qualità del contenuto attraverso quella tecnica obsoleta non era delle migliori. E non ci si preoccupava minimamente dell’esperienza utente. Mentre oggi l’esperienza utente è uno dei fattori di ranking per ottenere la visibilità.

In modo progressivo, Google, ha penalizzato i siti web che usavano questa tecnica per posizionarsi su Google. Prediligendo le piattaforme web che sviluppano contenuti utili al lettore. Contenuti che hanno come obbiettivo di aiutare il lettore a risolvere un suo problema abbracciando l’intento di ricerca degli utenti.

Seguendo queste nuove linee guida gli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di Google hanno reso il suo comportamento semantico, circoscrivendo la comprensione del contenuto attraverso termini e chiavi a coda lunga di un determinato argomento.

In questa fase per posizionarsi su Google, sono entrati in gioco oltre che le keyword, anche le co-occorrenze, le co-citazioni e l’ontologia laterale e le keyword correlate. Il miglior modo di usare questi ultimi concetti e’ di creare un insieme di topic (piccoli articoli contenuti in un contenuto) nel contenuto sfruttandoli per ampliare il loro concetto semantico.

Se usi WordPress ed hai installato il plugin SEO By Yoast, che è molto utile, lascia stare il suo semaforo che indica la qualità del contenuto.

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2) La SEO porta risultati immediati

E’ impensabile ottenere risultati tangibili nel breve periodo o dopo pochi giorni. Ci sono in gioco troppe variabili. Tanti piccoli tasselli che giorno dopo giorno devono essere inseriti nel giusto incastro. Il tempo per vedere i primi risultati sono circa 6 mesi per posizionarsi su Google. Ma è solo un fattore indicativo.

Perché dipende anche dalla concorrenza che il sito web ha nella sua nicchia di mercato e dalla qualità dei contenuti presenti nel Corporate Blog. Di sicuro nel medio e lungo periodo si iniziano a vedere i miglioramenti sulla visibilità.

E’ solo continuando a lavorare in modo costante che si avranno i primi risultati. Posizionarsi su Google e altri motori di ricerca non e’ una passeggiata come molti vogliono far intendere.

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3) Esistono trucchi SEO

E se esistessero dei trucchi per migliorare la visibilità tutti quanti noi saremo visibili senza nessuna fatica. Nella realtà dei fatti non è cosi.

Fare mente locale su questi errori è già un ottimo inizio. Se ne trovi degli altri scrivilo nei commenti. E le inserirò nell’articolo per aiutare il maggior numero di persone possibili.

I posizionamenti si vincono grazie alla struttura del sito web e alla pubblicazione costante di contenuti che aiutano il potenziale cliente. Lascia stare la posizione strategica delle keyword all’interno del contenuto.

E’ fondamentale osservare cosa accade nella SERP dei risultati. E interpretare i dati per comprendere dove il search engine vuole andare. Dietro all’aumento della visibilità del sito web ci sono delle logiche ben precise che vanno oltre a dei semplici trucchi da baraccone.

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4) Google Ads aumenta il posizionamento presso il motore di ricerca

La pubblicità pay per clic è uno strumento di marketing molto potente. Ma questo non significa che va abusato. Quando si paga Google è ovvio che sarai visibile. Ma in questo caso non valuta l’autorevolezza del sito. Lo fa soltanto perché lo si paga. Al momento che si smette di pagare Google considera il sito web per quello che vale.

Questo tipo di pubblicità è utile quando un sito web è giovane e ha iniziato da poco a lavorare sulla SEO oppure per far conoscere un prodotto o servizio attraverso le landing page e Squeeze page. Ma non per posizionarsi su Google.

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Per migliorare il posizionamento organico è necessario costruire una rete di link. E’ completamente inutile basarsi solo sulla quantità dei link. Ma è meglio soddisfare la qualità dei link.

Meno link è sempre meglio di più link se essi sono collegamenti nocivi. Per di più, va considerato che essi devono essere rilevanti e pertinenti con quello che il sito tratta. E non ti far incantare sulle piattaforme web che ti vendono link; ti vendono link di dubbia provenienza. Con la promessa che arriverai in prima pagina.

Oltre ad essere una pratica non ammessa da Google che ti porterà di sicuro ad una forte penalizzazione non consentira’ alle tue piattaforme web di posizionarsi su Google.

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6) I social Media aumentano la visibilità

Diversamente da quanti ancora pensano erroneamente i social media non aiutano un sito ad aumentare la loro autorità e ne tanto meno la sua visibilità. Per Google e altri motori sono soltanto dei segnali indiretti che mostrano che gli utenti hanno un certo interesse per quel sito. Non ti fare incantare dai Mi Piace, condivisioni o commenti; tali elementi fanno parte della piattaforma social.

Infatti, il motore del search engine non va a scansionare i social media ma tiene conto solo dei segnali indiretti che da essi provengono. Questo non significa che non puoi avere traffico. Il traffico ti proviene dalle condivisioni oppure perché l’utente ha trova il contenuto attraverso l’Open Graph che è il motore interno di Facebbok, ad esempio. Quello è un traffico artificiale.

Tutti gli interventi della SEO hanno come obbiettivo di ottenere traffico gratuito da Google, Bing, Yandex, Yahoo e altri motori. Bada bene, che ho usato il plurale perché non c’è solo Googe come motore. Perché dovrei pagare per avere del traffico quando lo posso ricevere gratuitamente e in modo costante ?

Non ho detto che i social non sono importanti. Ma vanno inseriti in una strategia più ampia. Non ci può essere solo una fonte di traffico. Sicuramente ci vorranno almeno 6 mesi e molti contenuti prima di ricevere traffico gratuito da Google, Bing, Yandex, Yahoo e altri. Ma quando ti sarai ritagliato la tua nicchia all’interno dei motori di ricerca quella nicchia sarà tua.

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7) Page builder un grande aiuto o forse no ?

I page builder sono dei meravigliosi strumenti che consentono a chiunque di sviluppare un sito. Ma purtroppo hanno due problemi:

  1. riempono la pagina di codice inutile che serve solo al plugin per poter funzionare. La sua conseguenza è che il crawler durante la scansione non riesce a comprendere il codice della pagina,
  2. i page builder creano degli ambienti con molti effetti. Tutti quelli effetti sono sviluppati da un linguaggio di programmazione chiamato javascript. Il javascript non è stato pensato per il motori come Google e simili. Anche in questo caso la scansione del crawler diventa più difficile. E quindi posizionarsi su Google ancora piu’ difficile.

Se vuoi davvero usare un page builder usalo per le landing page. Gli stessi discorsi valgono per tutte quelle piattaforme che creano siti “professionali” con pochi clic. Anche essi sono pieni di javascript. E quindi il posizionamento del sito sarà più difficoltoso.

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8) Strategia senza fare un’analisi

La prima attività che un SEO Specialist deve fare e comprendere come si comporta il sito online. Per questo è necessario eseguire una SEO Audit, Tramite questa analisi è possibile capire:

  • per quali parole chiave il sito si è posizionato,
  • comprendere se i contenuti hanno abbracciato l’intento di ricerca,
  • controllare se esistono link rotti,
  • verificare le correlazioni semantiche.

E’ un analisi molto impegnativa e costosa. Vengono analizzati tutti i link presenti nel sito web. Tutte le azioni di questa analisi hanno come obbiettivo far aumentare la visibilità del sito e conseguentemente posizionarsi su Google e altri motori di ricerca. Ma questa analisi è incompleta senza un analisi dei concorrenti.

L’analisi SEO unita all’analisi dei competitor consente di individuare:

  • punti di forza,
  • le debolezze,
  • le criticità dei concorrenti organici,
  • trovare un’opportunità per creare un strategia vincente.

Ma quali sono i fattori da analizzare ? Questi sono i fattori da verificare:

  • quali sono i principali competitor organici del sito in esame ?
  • qual’è la reputazione online dei concorrenti ?
  • qual’è il loro posizionamento nella SERP ?
  • qual’è il loro profilo backlinks ?
  • quali sono i loro canali di comunicazione ?
  • quali sono le fonti di traffico ?
  • qual’è la struttura del loro sito ?

9) Lasciare il sito senza contenuti di qualità

Dopo aver eseguito le ottimizzazioni SEO di base senza i contenuti il tuo sito andrà poco lontano. Mi è capitato di vedere dei siti con immagini che appartengono a un book fotografico. Fino a qui tutto bello. Ma la realtà dei fatti è che il motore di ricerca non è ancora in gradi di leggere le immagini. Diverso sarebbe stato se quelle immagini fossero stati accompagnate da un video o un testo che spiega ad un’utente come risolvere un suo problema. Allora come risolvere il problema per essere visibili ?

È necessario scoprire l’intento di ricerca degli utenti per posizionarsi su Google. Ovvero, capire di quali risposte hanno bisogno. E l’unico modo per soddisfare questa richiesta è scrivere in modo costante contenuti che dicono agli utenti come risolvere un loro problema. Perché altrimenti oltre a non avere la visibilità presso il motore hai speso soldi per un sito vetrina che non vi porta contatti. Per questo consiglio sempre di aprire un Corporate Blog e di costituire un calendario editoriale.

Se pensi che il web è una guerra all’ultimo clic ti sbagli. Il web è una guerra a suon di contenuti. E chi ha il contenuto migliore, quella che abbraccia più di altri l’intento di ricerca ha la visibilità. Con una forte probabilità di avere dei contatti o di concludere una vendita. Ma come creare contenuti di qualità ed utili ? Ecco una lista di consigli per sviluppare contenuti utili:

  • sviluppare sempre contenuti nuovi che siano testuali , video oppure testuali con inclusione di video,
  • rispondere a tutti i bisogni degli utenti in modo esaustivo,
  • curare la forma e la sintassi dei testi,
  • aggiornare i contenuti evergreen,
  • limitare il numero dei banner ed ogni tipo di pubblicità,
  • studiare le Quality Raters Guidelines

10) Non considerare l’intento di ricerca dell’utente

Scrivere un buon contenuto è solo la prima sfida che si deve vincer. Ma tutto questo non basta. Perché se all’interno del contenuto non sono presenti le keyword che fanno parte dell’intento di ricerca si rischia soltanto di attirare traffico non qualificato. Come procedere ?

Per giungere a un traffico profilato è fondamentale intercettare le richieste fatte dagli utenti mentre interrogano il motore internet. Ma tutto questo non basta perché ci si deve impegnare a trovare le keyword collegate a quell’intento di ricerca. In questa lista trovi la lista dei tipi di parole chiave che abbracciano gli intenti di ricerca e che consentono di posizionarsi su Google:

  • long tail keyword,
  • chiave laterale,
  • correlazioni semantiche,
  • co-occorrenze,
  • co-citazioni,
  • ontologie laterali,
  • keyword correlate.

Posizionarsi su Google: come si scelgono le giuste parole chiave ?

La scelta delle parole chiave consente di ottimizzare i contenuti e di scegliere quale tipo di traffico deve fruire il contenuto. Perché non tutti i tipi di traffico hanno come obbiettivo la vendita. Per esempio, un’utente scopre per la prima volta il tuo blog aziendale.

Trova l’informazione di suo interesse. diventa un lettore assiduo e magari un cliente. Questo è il procedimento per arrivare a concludere una vendita. Il potenziale cliente deve essere sicuro che sei la persona giusta per risolvere un suo problema.

Tutto il processo è bloccato se non ci si pone il problema di quale bisogno o necessità intendiamo soddisfare con il nostro contenuto. Ci sono 5 tipologie di ricerca come puoi vedere nello specchietto seguente.

Posizionarsi su Google: 5 tipi di ricerca

  1. ricerca navigazionale,
  2. ricerca locale,
  3. ricerca transazionale,
  4. ricerca di investigazione commerciale,
  5. ricerca informazionale.

1) Posizionarsi su Google: ricerca navigazionale

Le query di ricerca navigazionale hanno come scopo di arrivare a un sito web che l’utente conosce bene. Ma che purtroppo non ricorda il suo url. Questo tipo di ricerca coincide con le ricerche basate sul marchio o brand. Di solito questo tipo di ricerca ottiene elevati tassi di conversione. Un esempio potrebbe essere “sito Siteground”.

sito siteground

2) Posizionarsi su Google: ricerca locale

Le richieste di ricerca locale hanno come scopo di far raggiungere una destinazione vicina all’utente. Infatti, questo tipo di ricerche hanno elevati tassi di conversione. Come esempio usiamo “Adidas Siena”.

adidas siena

3) Posizionarsi su Google: ricerca transazionale

Le query transazionali hanno come obbiettivo di raggiungere un prodotto o servizio desiderato. Anche questo tipo di ricerca ottiene grandi volume di conversione infatti, l’utente conosce già quello che vuole. Cerca solo il luogo più vicino con il miglior prezzo e qualità in cui acquistare. Per esempio una ricerca transazionale potrebbe essere: “Adidas Performance Runfalcon”

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5) Posizionarsi su Google: ricerca informazionale

La query di ricerca informazionale hanno come scopo di dare nozioni oppure informazioni all’utente che ancora non conosce. Questo tipo di ricerca ha un valore di traffico medio basso. L’utente è ancora lontano dal decidere cosa acquistare e da chi acquistare un prodotto o servizio. Come per esempio “scarpe running 2021”.

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Posizionarsi su Google è un’attività complessa senza bisogno di metterci i bastoni tra le ruote. Ti ho mostrato i vari errori di posizionamento sui motori di ricerca che devi assolutamente evitare per posizionarsi su Google.

Posizionarsi su Google: conclusione

Posizionarsi su Google non è così facile come sembra. Ci sono molti miti e idee sbagliate sull’ottimizzazione SEO che possono portare a scarsi risultati e persino a costosi errori.

In questo articolo, abbiamo parlato dei 10 migliori miti SEO che devono essere cancellati dalla tua mente se vuoi posizionarti con successo su Google. Forniremo anche suggerimenti su come ottimizzare i tuoi contenuti per la visibilità sui motori di ricerca e aumentare le tue possibilità di apparire nei primi risultati di ricerca. Comprendendo questi miti, puoi creare un’efficace strategia SEO che ti aiuterà a posizionarti più in alto su Google e ottenere più traffico organico sul tuo sito web.

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    Andrea Barbieri
    Andrea Barbieri

    Sono Andrea Barbieri titolare della BTF Traduzioni SEO Sviluppo Web. La mia azienda si occupa di Consulenza SEO, realizzazione siti web, sviluppo app, traduzioni professionali, localizzazione siti web e Web Marketing. Insieme al mio team metto al servizio delle aziende la mia formazione tecnica e linguistica nel settore della Information Technology, sviluppo siti web e App e Web Marketing. Trovando le migliori soluzioni digitali e linguistiche con il minor costo possibile.

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